Il tema relativo alla situazione del Teatro Stabile di Catania, struttura amata dai cittadini, è al centro dell’intervento della segretaria della Uil etnea, Enza Meli, e del segretario aggiunto della Uilcom catanese, Salvo Orlando.
“Il Teatro Stabile di tutto ha bisogno tranne che di guerre verbali tra politici – dicono i sindacalisti -. Ci aspettiamo, invece, che l’assemblea dei soci affidi già nei prossimi giorni questa istituzione culturale di Catania e della Sicilia a un Consiglio d’amministrazione finalmente disponibile al dialogo e alla valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori, risorsa primaria dell’ente. È tempo di un nuovo corso allo Stabile, confidiamo nella celerità e nell’oculatezza di scelta degli enti-soci. Chiediamo, poi, che il Consiglio d’Amministrazione decida con altrettanta celerità e oculatezza sulla direzione artistica. Tre anni fa indirizzammo all’attuale responsabile di quell’incarico un grande in bocca al lupo offrendole piena disponibilità al confronto senza pregiudizi ma con il solo interesse alla tutela dei lavoratori e del Teatro. Quel confronto non c’è stato. Adesso, come abbiamo fatto in passato, valuteremo al di là e al di sopra di ogni logica di parte quello che verrà nella certezza che una svolta è necessaria. Le critiche, le proposte di Uil e Uilcom assieme a quelle di altre organizzazioni sindacali sono rimaste inascoltate. Ancora oggi restano aperte questioni che abbiamo ribadito, per ultimo, nei mesi scorsi. Affidiamo all’assemblea dei soci una speranza. Lo Stabile ha svolto e dovrà continuare a svolgere una missione culturale che affonda le proprie radici nelle grandi, vitali, tradizioni questa terra. Testi, produzioni e artisti etnei devono tornare a essere centrali così come le lavoratrici e i lavoratori dello Stabile ai cui sacrifici, lo ripetiamo anche adesso, si deve il superamento degli anni più bui”.